Articoli
Sabato 5 gennaio 2008
il Giornale dell'Umbria
La direzione punta a verificare "la correttezza delle procedure, dei percorsi di cura
e le eventuali responsabilità personali"
Morte allo Psichiatrico, indaga l'Asl
Nominata una commissione per far luce sul decesso di Luca Gambini
_____________________
LUCA FIORUCCI
PERUGIA - All'inchiesta della Procura della Repubblica corre ora parallela quella dell'Azienda sanitaria locale 2. La direzione, che ha espresso "più profondo rammarico per l'evento luttuoso e la più sentita partecipazione al dolore della famiglia", ha, infatti, istituito una commissione di inchiesta interna che dovrà fare chiarezza sulla morte di Luca Gambini, il paziente 29enne di San Giustino, deceduto nella notte di domenica nel reparto di Psichiatria. L'intento della commissione, lo spiega la direzione aziendale stessa, è quella di verificare "la correttezza delle procedure, dei percorsi di cura e le eventuali responsabilità personali rispetto alle professionalità in servizio". Entro 30 giorni i primi risultati. Le circostanze del decesso sono ancora da chiarire. Per il momento c'è di certo che Luca Gambini ha ingerito del metadone. Ha sottratto dal vassoio delle medicine una fiala da 160 millilitri, destinata a un altro paziente del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura, con problemi di tossicodipendenza, e ne ha ingerito il contenuto prima che gli infermieri in servizio potessero evitare. A diciotto ore di distanza il giovane è stato trovato morto nel suo letto. Erano le 4 di notte circa. L'ultimo controllo, aveva riferito il responsabile del servizio domenica, era avvenuto un'ora prima. Il 29enne era stato monitorato costantemente, le sue funzioni vitali non avevano evidenziato - sempre secondo quanto riferito dal responsabile - anomalie, nessun segnale che potesse far pensare, per esempio, a un rischio di overdose. Ma che sia stata un'overdose non è ancora certo. Lo sospettano i familiari di Luca, che hanno nominato un legale e successivamente un consulente che ha assistito all'autopsia, e che hanno in più occasioni evidenziato quella che hanno ritenuto un inadeguato controllo del loro congiunto. Per avere risposte certe sarà necessario attendere 45 giorni, quando il medico legale, Luca Lalli, dovrebbe depositare al pm Tullio Cicoria, la relazione definitiva sull'esame necroscopico, corredato dagli accertamenti tossicologici, per i quali si dovrà attendere un mese. La stessa autopsia ha evidenziato che il 29enne è stato stroncato da un arresto cardiocircolatorio. Causato dal metadone, secondo il legale della famiglia, Carmelita Cosentino, "visto che Luca era un ragazzo in salute, come ha evidenziato l'esame". Cause da accertare, secondo i difensori dei cinque indagati, il responsabile del servizio e quattro infermieri. Da accertare anche per la Procura che attende di conoscere i risultati definitivi. A quanto è stato possibile appurare, però, ci sarebbe un giallo sull'orario della morte da risolvere. Luca Gambini avrebbe bevuto del latte intorno alle 20.15. latte che, avrebbe evidenziato, l'autopsia non sarebbe stato completamente digerito. Strano, fanno notare i familiari, visto che Luca è stato trovato cadavere alle 4 e che, sostiene il personale, all'ultimo controllo, un'ora prima, il ragazzo era in vita.
IL REPARTO
Un solo medico reperibile diviso tra due strutture
PERUGIA - Il reparto di psichiatria di Perugia offre la disponibilità di 24 posti letto. Dal sabato alle 13 fino alle 8 del lunedì non è prevista la presenza in reparto di un medico. L'assistenza psichiatrica è "coperta" da un camice bianco reperibile che viene chiamato solo in caso di emergenza e deve rispondere in contemporanea alle necessità del Santa Maria della Misericordia di sant'Andrea delle Fratte e del cosiddetto "repartino" di Monteluce. Altro dato che lascia perplessi è quello che nella stessa corsia, fianco a fianco, vengano curate tutte le forme di patologia psichiatrica. In altri termini il ragazzo giovanissimo in preda ad una crisi d'ansia acuta rischia di dividere la stessa stanza con un malato aggressivo o con un anziano affetto da demenza senile. Il capoluogo umbro, infine, non prevede nemmeno un posto letto per le persone affette da depressione e quindi a rischio suicidio. Questi pazienti, sempre più numerosi, sono costretti per curarsi ad andare in clinica privata o a curarsi fuori regione.
L'appello del parroco durante il funerale del 29enne. In tanti hanno partecipato alla cerimonia
"San Giustino stia vicino alla famiglia"
__________________
CARLO STOCCHI
SAN GIUSTINO - Un pallido sole invernale ha fatto da cornice alle esequie di Luca Gambini, il 29 di San Giustino deceduto all'ospedale psichiatrico di Perugia. La cerimonia, officiata da don Samuele Biondini, si è tenuta nella piccola chiesa del Santissimo Crocefisso, che ben presto si è riempita di amici e conoscenti del ragazzo. Un altro capannello di giovani ha seguito la funzione religiosa fuori della cappella. Il prelato ha prima ricordato Luca, affermando che in questo momento il ragazzo si trova nella casa di Dio dove non ci sono cattiverie o ingiustizie, mutuando, così, il senso delle letture del Vangelo. Don Samuele, però, non ha risparmiato critiche o accuse, partendo dagli assenti: "La comunità di questa città deve rimanere a fianco della famiglia Gambini, soprattutto in questo momento - ha affermato il prelato nell'omelia - e lo dico non solo ai presenti, ma soprattutto agli assenti, che in una giornata come questa sono tanti". Il parroco ha anche ricordato che la vicinanza alla famiglia del defunto deve essere concreta, al di là delle lamentele che ogni tanto serpeggiano fra i fedeli. "Si deve portare loro - ha affermato don Samuele - il calore della nostra comunità e far vedere ai genitori, alle sorelle ed al fratello di Luca il nostro sforzo, cercate di farmi essere orgogliosi di voi, operiamo tutti insieme affinché questa non sia una morte inutile e possa insegnarci qualcosa". Alla fine dell'omelia, la madre non ha trattenuto le lacrime e si è sciolta in un lungo pianto. Altro momento di grande commozione è stata la recita delle preghiere dei fedeli, lette da una vecchia amica di Luca, che si è dovuta interrompere diverse volte per la commozione. Sono stati ricordati i genitori di Luca, la sorella ed il fratello, ma il parroco ha voluto anche pregare per tutti i ragazzi che hanno a che fare con la droga, affinché possano allontanarsene il prima possibile. Al termine della funzione religiosa, durata 40 minuti circa, un lento corteo con alla testa i genitori, le sorelle e il fratello del 29enne, ha accompagnato la bara di Luca al cimitero di San Giustino, attraverso la piazza e le vie principali del centro storico della città.