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Art. 13

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Domenica 9 marzo 2008
LA NAZIONE
UMBRIA
MORTE IN PSICHIATRIA
Una fiaccolata per Luca
<<Migliorare l'assistenza>>
La sorella Cristina lancia un appello alle istituzioni
di CRISTINA CRISCI
SAN GIUSTINO - Piccole luci e grandi fiaccolate in ricordo di Luca. Da qualche giorno nel <<repartino>> di Monteluce dove il 30 dicembre scorso morì in condizioni misteriose a 28 anni il sangiustinese Luca Gambini sono spuntati qua e la dei lumini accesi dagli stessi degenti tuttora ricoverati nella struttura sanitaria perugina. Tante piccole luci che diventeranno una fiaccolata che si svolgerà il 30 marzo a San Giustino dove Luca viveva insieme alla sua famiglia. Per il momento c'è solo la data e la volontà di un evento che sia <<aperto a tutte le persone sensibili all'argomento e disponibili anche a dare una mano per l'organizzazione>>. Il 30 marzo perchè in quel giorno saranno tre mesi dalla tragica scomparsa del giovane. Intanto la sorella di Luca, Cristina Gambini, dice la sua in risposta alla posizione assunta pubblicamente dal <<Servizio Psichiatrico di diagnosi e cura>> di Perugia che ribadiva l'opera assidua e premurosa degli operatori interni. Ma Cristina non la pensa così. Anzi, racconta alcuni episodi che hanno riguardato le degenze di Luca nel corso dei quali alle richiesta del fratello non sarebbe seguito un servizio solerte. <<Come quando Luca - racconta - era ricoverato con una gamba ingessata ed essendogli stata negata l'assistenza continua, ed essendoci stata negata anche a noi familiari la possibilità di assisterlo, una notte si trovò costretto dopo aver chiamato a voce gli infermieri (perché nel reparto non ci sono i campanelli) a strisciare per il corridoio per chiedere aiuto>>. La sorella del giovane deceduto nel 'Repartino' inoltre chiede maggiori garanzie anche a livello locale: <<Perché non c'è all'interno dell'ospedale un servizio psichiatrico di diagnosi? Inoltre quale utilità per i cittadini residenti nell'Alta Valle del Tevere può avere un reparto come quello di Monteluce a più di 60 km di distanza? Quale territorialità viene rispettata>>? Secondo Cristina Gambini i trattamenti della salute mentale ledono, così concepiti, tre principi fondamentali: <<La globalità, cioè offrire tutte quelle prestazioni ritenute utili per la salute dei pazienti, la qualità delle prestazioni offerte che deve essere elevata e l'universalità per permettere a tutti i cittadini di avere accesso alle cure senza alcun tipo di barriera. Mio fratello Luca - conclude - è stato ucciso da tutte queste carenze e la sua morte è solo l'ultimo atto di una lunga serie di disservizi>>. Il ventottenne morì dopo aver ingerito una notevole quantità di metadone prelevato nella stanza di un altro paziente.




(Per motivi organizzativi, la fiaccolata si è svolta il 30 giugno 2008)



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